lunedì 31 marzo 2008

La nostra opinione su Piazza Garibaldi del quartiere marinaro


E’ da qualche tempo che i lavori che si stanno eseguendo in Piazza Garibaldi del quartiere marinaro sono oggetto di approfondite e variegate analisi politiche e sociali oltre che architettoniche. L’Osservatorio per il decoro urbano di Catanzaro non poteva sottrarsi ad esprimere la propria opinione su questa vicenda che, per come è nata, per l’evoluzione che ha avuto e per il partecipato dibattito che sta registrando, è da considerare alla stregua di un caso emblematico e sintomatico delle tipologie e delle metodiche di intervento che da anni vengono poste in essere nella nostra Città.
Non v’è dubbio, e ciò oramai attestato dai molteplici pareri negativi espressi da professionisti della materia, da politici che siedono in consiglio comunale, da associazioni presenti sul territorio e da tanti privati cittadini, che quanto si sta costruendo in quella piazza viene realizzato contro la volontà dei cittadini catanzaresi. E si badi bene, la vicenda del quartiere marinaro altro non è se non uno degli anelli di una catena che ha stretto e costretto la Città ad accettare opere che sono state delle vere e proprie ferite inferte alla sua storia ed alla sua residua valenza ed unicità urbanistica: il nostro pensiero va alla “Scala” di Piazza Matteotti, alla “Fontana del Carciofo” di Piazza Duomo, al “Bidet” di Piazzetta Cefaly, all’Ascensore di Bellavista, alla misera fontanella da cortile in Piazza Garibaldi nel Centro Storico, all’arredo urbano da stazione di metropolitana posto sul Corso Mazzini, ed alle tante altre deturpazioni, spacciate per riqualificazioni.
I residenti della Marina di Catanzaro non pensino di essere dei negletti, come qualcuno vorrebbe far loro credere per fomentare anacronistici ed autolesionisti movimenti scissionisti, perché tutto il territorio cittadino è stato ed è ancora interessato da tali interventi, e, di più, la colpa degli scempi non è da attribuire alla corrente amministrazione comunale, almeno non solo a questa, perché il sintetico elenco proposto qualche rigo più su ci fa ricordare i nomi di tanti altri sindaci del passato dei più svariati colori politici.
Ed allora, se i politici passano ed il tempo del loro passaggio è scandito dalla continuità delle deturpazioni, dobbiamo pensare che la colpa di tutto il male fatto a Catanzaro, o almeno della maggior parte, sia da ricercare anche in altre direzioni.
L’appello che possiamo lanciare, noi che abbiamo scelto di combattere il degrado in cui versa la nostra Città, è quello di fermare, almeno questa volta, la costruzione di questa assurda “Torre di Babele” che porta in sé tutta la negatività di quella biblica costruzione, figlia della superbia del genere umano, ed in grado di generare soltanto disordine e confusione.

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